martedì 25 dicembre 2007

Gli Auguri e la mia cucina il giorno di Natale




Eccomi! dopo la mia solita latitanza non potevo non fare capolino il giorno di Natale, non me lo sarei mai perdonato...quindi faccio tanti cari auguri a tutti, soprattuto a chi è passato di qui e mi ha lasciato gli auguri, grazie di cuore, mi avete fatto una bella sorpresa!!!
Sono le 23.46 del 25 dicembre, finalmente è finita, la lavastoviglie sta facendo il 3° giro, oggi eravamo un discreto numero di persone, non ho fatto tutto io, il menù è stato all'insegna della tradizione (di famiglia!) e dei prodotti locali.
Quindi, a parte i quasi 2 kg di pane sfogliato o "PAN DE HOJALDRE" delle sorelle Simili che ho fatto stamattina,

(nota: questo pane è sempre un successone, la ricetta l'ho trovata su coquinaria ed è facile da realizzare, richiede solo un po' di tempo per le lievitazioni, ma risultato spettacolare assicurato, ed è buonissimo anche il giorno dopo!)

quindi per iniziare, pane al burro con fettine di muscoletto di prosciutto di S.Daniele,

fette di polenta con Pitina - specialità delle "mie" montagne, cioè della Val Tramontina, è una specie di polpetta rotolata nella farina da polenta, affumicata con legno di faggio e ginepro per essere poi stagionata, composta da carini carni bovine, caprine, ovine o selvaggina ed insaporita con sale, pepe ed erbe aromatiche della zona;

Primo raviolini (fatti dalla zia) ripieni di magro conditi dal ragù (fatto dalla suocera)
Secondi: cappone lesso con mostarda, brovada (fatta da mia mamma), muset e purè

lo so, la foto non è bella, ma bisogna esser proprio bravi per far sembrare belle delle fettine di musetto con la brovada (argh!);
Dolce? Il pandoro Biffi di Milano (io ne vado pazza) e la Gubana di Cividale.
..e qualche tartufino preparato da me.

Ops, mi son scordata le ricette, meno male che qualcuno me l'ha fatto notare:

Pane Sfogliato o Pan de Hojaldre:

tempi: 1 ora 1/2 lievitazione per il lievitino
2 ore per i filoni
1/2 di lavorazione
35 min cottura

Per il lievitino:
100gr di farina 00 (io ho provato anche con 70gr di manitoba e 30 gr di 00, lievita mooolto di più, ed è meno "duro" ma lo stesso croccante)
60gr d'acqua
4gr di lievito di birra
Impastare e far lievitare fino al raddoppio (ca. 1 ora e mezza).

500gr farina 00
250gr d'acqua
30gr + 30gr olio extra-vergine d’oliva (30 per ogni filone)
20gr di lievito di birra
10gr di sale
1 cucchiaio di olio

Procedimento:
Fare la fontana, versare l’acqua, fondere il lievito di birra, unire il lievitino e amalgamare, unire un poco di farina e un cucchiaio di olio. Finire l’impasto senza lavorarlo in eccesso. Dividere l’impasto a metà e fare due filoni, coprirli e lasciarli riposare sul tavolo per 15-20 minuti. Prendere il singolo filone e spianarlo molto sottile fino ad avere un rettangolo (30 x 60 cm), ungere la superficie con metà dei 30 gr. d’olio (con il palmo delle mani), piegare in quattro la sfoglia, battere con mattarello (lasciare riposare 15 min circa per rilassare il glutine) e spianare nuovamente formando nuovamente un'altro rettangolo di circa cm. 30x 60, ungere di nuovo con i restanti 15 gr. d’olio e arrotolare la pasta partendo dal lato corto (io qui taglio a metà il filone per avere 2 panini distinti, quindi alla fine ne avrete 4). Disporre i 4 pani su due teglie. Con una lametta tagliarli per il lungo molto profondamente lasciando al centro circa cm. 3 di spazio intero e senza tagliare le chiocciole ai lati, spennellare con pochissimo olio, coprire e lievitare al raddoppio per circa 45-60 minuti (io ho lasciato lievitare anche per 1 ora e 20 min). In forno a 200° per 30-35 minuti.



Tartufini al cioccolato e pistacchio

ingredienti:
150gr di cioccolato fondente al 70%
100ml di panna fresca
un cucchiaino di burro
2-3 cucchiai di pistacchi verdi sgusciati tritati (non salati)
- si possono sostituire con altri ingredienti di vs gusto, tipo nocciole, mandorle, noci, cacao, polvere d'arancia, matcha....

procedimento per la ganache:
tritare il cioccolato; versare la panna in pentolino con il burro e portare a bollore, quindi unire il cioccolato tritato, spegnere il fuoco e mescolare bene finché si sarà sciolto; quando il composto sarà freddo riporre in frigo a rassodare per qualche ora o meglio per una notte.

Riprendere la ganache, ricavare delle palline e farle rotolare nei pistacchi tritati, riporre in frigo fino al momento di servirli.



Tartufini al cioccolato bianco

ingredienti:
150gr di cioccolato bianco (quello più buono, possibilmente poco zuccherato)
100ml di panna fresca
un cucchiaino di burro
1-2 cucchiai di farina di mandorle
mandorle pelate q.b.
per la copertura farina di mandorle o cocco grattugiato

procedimento:
portare a bollore la panna ed il burro, quindi farci sciogliere il cioccolato bianco tritato, far raffreddare, se il composto risultasse troppo liquido, aggiungere farina di mandorle quanto basta; riporre in frigo per qualche ora, quindi prelevare dal composto una quantità giusta per fare un noce, inserire al centro la mandorla pelata, chiudere bene e far rotolare nella farina di mandorle o nel cocco - ma anche nel cioccolato grattugiato se li volete scuri fuori e bianchi dentro.
riporre in frigo fino al momento di servirli.


Auguro belle e fortunate giornate a tutti, anche a chi non festeggia, qui tra poco si parte per la Spagna - Barcellona, Valencia.. cari auguri a tutti.

martedì 4 dicembre 2007

Menù all'arancia: risotto, coniglio, aspic-spuma



Trovo molto carina l'idea di creare dei piatti seguendo un tema, l'ho già fatto con la zucca per esempio, ed ora l'ho rifatto con l'arancia;
devo ammettere che l'esperimento - perché questo era, visto che non avevo mai cucinato prima questi piatti e che sono frutto di qualche -intuizione- o rimuginatura da lungo tempo, è riuscito visto che è già stato replicato 2 volte in 4 giorni senza resti nel frigo.
Tra l'altro, vorrei fare delle dediche ('ossignur, oggi sono proprio in vena, sarà che mi son bevuta un bicchiere di Refosco e poi un'altro di Verduzzo e son solo le 2 del pomeriggio...)
sì sì delle dediche come si fa con una canzone o con un libro, e dedicare questi piatti a delle persone...innanzitutto dedico il risotto all'arancio alla Paola, primo perché è il suo compleanno, secondo perché forse mi ha fatto il più bel complimento da quando ho quest blog, cioè mi ha detto che per lei è come una droga..non riesce a staccarsi..
poi il coniglio all'arancia lo dedico ad E. e a D., che ne hanno mangiato non so quante porzioni a dir il vero, e non potevano farmi più felice;
la terza dedica, beh so io per chi è, basta perché sennò divento mielosa!
Ok, ora la smetto di scrivere e passo alle cose importanti, le ricette:




Risotto all'arancia
Ingredienti:
(dosi per 4 persone circa)
Riso vialone nano, una manciata di riso a persona
la rapatura ed il succo di un'arancia
whisky per sfumare (o vino bianco)
olio d'oliva extra vergine q.b.
burro
parmigiano grattugiato
un porro di media grandezza
pepe
sale
acqua

Preparazione:
Soffriggere il porro tagliato a rondelle sottili in poco olio, quindi aggiungere la raschiatura della buccia (io ho usato il riga limoni per avere le buccette più belle) ed il riso, tostare il riso e sfumare con un bicchierino ino ino di whisky o di vino bianco, abbassare la fiamma ed aggiungere la spremuta d'arancia ed acqua calda salata q.b. (a mio avviso qui il brodo vegetale non ci sta), cuocere il risotto e alla fine mantecare con poco burro e qualche cucchiaio di parmigiano, distribuire nei piatti e spolverizzare con il pepe nero macinato al momento e qualche righetta di buccia d'arancio, aspettare una attimo e servire -a mio parere il risotto ne guadagna se lo si lascia fermo un attimino-.

Coniglio all'arancia
ingredienti(con queste dosi si fa una cena per 8):
1 coniglio da 1,5 kg circa, già pulito tagliato a pezzi
il fegato del coniglio
olio d'oliva extra vergine q.b.
buccia e succo di 2 arance
buccia e succo di 1/ limone
capperi sotto sale una manciata
due spicchi d'alio incamiciati (non togliere la buccia)
3 foglie di salvia
una manciata di farina
sale
pepe

Preparazione:
Scolare i capperi lavandoli bene ben dal sale,
scaldare l'olio in una pentola capiente e metterci i due spicchi d'alio con la buccia , le foglioline di salvia;
nel frattempo preparate un trito di capperi e delle scorzette d'arancio e limone (usare il pelapatate per le scorzette);
quando l'olio sarà ben caldo, disporre i pezzi di coniglio precedentemente infarinati ed il fegato intero e far dorare a fuoco alto da tutti i lati;
gettare sul coniglio il trito di capperi + bucce d'agrumi, versarci il succo di limone e d'arancio e il bicchiere di vino, girare bene il tutto, abbassare la fiamma e far cuocere incoperchiato a fuoco basso nel fornello medio per circa 1 ora e mezza..cmq finché la carne sarà tenera.
Il coniglio di solito qui si serve con la polenta, ma non ce la vedevo con gli agrumi, quindi ho fatto il pane, in questo caso il pane è il pane in cassetta ricetta di Sandra UTDZ - si intravede nello sfondo della foto-



Questa ricetta non è un mio frutto, ma è una ricetta datami da una zia, che a sua volta l'ha ricevuta da una signora brasiliana molti anni fa durante un viaggio in Brasile.

Aspic o Spuma all'arancia
ingredienti(con queste dosi si fa uno stampo da budino da 20 cm):
750 ml di spremuta d'arancia
raschiatura di buccia
4 uova
20 gr di colla di pesce in fogli (ho provato a farlo anche con l'agar agar, ma non è venuto :-( )
3 cucchiai di fruttosio o zucchero q.b.
1/ limone

Spremere le arance ed il 1/2 limone, oppure, come ho fatto io centrifugarle mettendo anche la buccia di 2 arancie (così viene un gusto tipo arancia amara), scaldare per un 1 minuto sul fuoco basso la spremuta insieme al fruttosio facendolo sciogliere;
ammollare la gelatina in acqua fredda, ed incorporarla un foglio alla volta, ben strizzato e mescolando bene alla spremuta calda.
Lascia raffreddare a temperatura ambiente (deve essere freddo, ma non di frigo sennò si sarà gelatificato troppo), quindi aggiungere i tuorli sbattuti ed infine le chiare montate a neve ferma con delicatezza, il risultato dovrà essere una massa spumosissima e ben amalgamata, distribuire negli stampini monodose o sullo stampo da budino unico, e far raffreddare per almeno 5 ore in frigo.
Servire con qualche rigatura di buccia, se lo volete più goloso, con spicchi di arance caramelleate o buccia caramellata o ancora sciroppo d'arancio.



Devo dire che quest dolce mi ha stupito, non conoscevo gli aspic (è come la bavarese, ma non prevede la base di crema inglese e la panna, ed spumoso come una mousse grazie all'aggiunta dei bianchi montati a neve) così leggero e con il sapore amaro/dolce dell'arancia a fine pasto ti dà una sensazione di leggerezza e di freschezza;
non vedo l'ora di rifarlo con altra frutta, magari con il pompelmo rosa.

martedì 27 novembre 2007

Torta de naranja


Poche parole, perchè questo dolce si presenta bene da solo, peccato solo che non si possa farne sentir il profumo...posso solo dirvi che è squisito: il profumo d'arancia esce dal forno durante la cottura, e resta in casa per una giornata buona! non c'è nessun bisogno del profuma ambienti, inoltre c'avrete quadagnato un dolce che...credo vi creerà dipendenza, almeno a noi ha fatto questo effetto;

sarà che siamo legati a questa Torta de naranja non solo con la gola, ma nche con i sentimenti, perchè questo era il cavallo di battaglia di una cara amica, che ha diviso con noi la "vita quotidiana" per parecchi anni, insomma era una di famiglia, quindi rifare questo dolce è anche un bellisimo modo per ricordare i bei momenti passati assieme.
Questa amica era italo-argentina, e nel suo immigrare dall'Argentina all'Italia, si era portata dietro il suo libricino di ricette, ecco perchè la ricetta è in spagnolo.


INGREDIENTES


2 tazas y 1/2 de harina
2 cucharaditas de polvo de hornear
pizca de sal
1/2 taza de jugo de naranja
150 gramos de manteca
1 taza y 1/2 de azúcar
4 huevos
ralladura de cáscara de l naranja

almíbar de naranja
1 taza de jugo (zumo) de naranja
1/2 taza de agua
1 taza de azúcar

Batir en un bol la manteca con el azúcar hasta que quede cremosa.
Agregar luego las 4 yemas y la ralladura de naranja.
Mezclar aparte la harina con el polvo de hornear y pizca de sal. Agregar esta mezcla a la preparación de manteca alternando con el jugo de naranja.
Incorporar luego las 4 claras batidas a punto de nieve.
Colocar en molde enmantecado y llevar a horno moderado durante 45 a 50 minutos.
Preparar el almíbar calentando los ingredientes en cacerola.
Desmoldar la torta y enseguida rociar con el almíbar aún caliente.


INGREDIENTI:
2 tazze e 1/2 di farina
1 bustina di leivito (io uso 1 bustina di cremor tartaro)
pizzico di sale
1/2 tazza di spremuta di arancia
150 grami di burro
1 tazza e 1/2 di zucchero
4 uova
la buccia grattuggiata di 1 arancia (io ho usato il riga-limoni, il risultato è migliore)

Sciroppo
1 tazza di spremuta di arancia
la buccia grattuggiata di un arancia (io ho usato sempre il riga-limoni)
1/2 tazza di acqua
1 tazza di zucchero

Preparazione

Montare a crema il burro e lo zucchero,
aggiungere i tuorli e la buccia dell'arancia grattuggiata;
Mescolare assieme la farina, bustina di lievito ed il sale.
Aggiungere la farina alla crema di burro, alternando con il succo d'arance.
Aggiungere l'albume montato a neve.
Mettere in una tortiena imburrata ed infarinata ed infornare nel forno preriscaldato a 180° per 50 minuti (prova stecchino).

Nel frattempo, preparare lo sciroppo scaldando gli ingredienti in un pentolino, lasciar evaporare per 10 min circa l'acqua, ma facendo attenzione che non si restringa troppo, quindi versare lo sciroppo caldo sulla torta ancora calda, praticare dei forellini con gli stuzzicadenti in modo che la torta assorba bene lo sciroppo.
Lasciar raffreddare prima di servire.

sabato 24 novembre 2007

Zuppa piccante di lenticchie e zucca


Questa è versione autunnale del "Spicy dal & carrot soup", da me rivista sostituendo le carote con la zucca, ricetta originale trovata su un vecchio libro inglese di cucina indiana Step-by-Step Classical Indian Cooking
Di preparazione semplice, è una zuppa molto carina, calda e confortante in queste giornate fredde-uggiose - che in verità a me piacciono tanto, si ha la scusa per startene chiusi in casa al calduccio, con il caminetto acceso, gatto che ronfa nel divano vicino , e il cane disteso sul tappeto davanti al fuoco..insomma tutto è bello, caldo accogliente..come la zuppa.

Ingredienti:
250gr di lenticchie rosse
1 lit e 1/4 di brodo vegetale leggero (io ho usato semplice acqua)
400gr di zucca
2 cipolle tagliate a pezzetti
una manciata di pomodorini
2 spicchi d'alio a tocchetti
3 cucchiai d'olio d'oliva
1 cucchiaino di cunimo in polvere
1 cucchiaino di coriandolo in polvere
1 cucchiaino di peperoncino in polvere
1/2 cucchiaino di curcuma in polvere
1 cucchiaio di succo di limone
(300 ml di latte - foglioline fresche di coriandolo e yogurt per finire il piatto che io ho omesso)




Preparazione:
Sciacquare le lenticchie, quindi lasciarle in ammollo una notte o 12 ore.
Versarle in una casseruola capiente, meglio se in terracotta, insieme alla cipolla, all'aglio, alla zucca e ai pomodori, coprire con un litro d'acqua e lasciar cuocere con il coperchio, per 30-40 min finché gli ingredienti saranno teneri.
Nel frattempo, soffriggete velocemente le spezie con l'olio, per 1 min, aggiungere il succo di limone e il sale.
Frullare con il mixer o il passa verdure le lenticchie con le verdure, rimettere tutto sul fuoco insieme alle spezie aggiungere l'acqua restante e cuocere per altri 10 minuti.
Se risultasse troppo denso per i vostri gusti, aggiungete acqua q.b.
Regolate di sale, e servire caldo.

mercoledì 14 novembre 2007

Soufflé au Chocolat





Cibo coccola, confort food, e praticamente questo Soufflé au Chocolat ti abbraccia quando lo mangi..forse renderebbe ancor più l'idea, mettere il suono..il rumore o musica che fa questa meraviglia quando tu affondi il cucchiano e ne prendi un po', vediamo se rendo l'idea, si sente "flushhh" - è chiaro, no? -;
lo so, sono pazza, pazza per questo soufflé, il suono favoloso dell'impasto aeroso, e tu rompi queste bolle d'aria e flushhh in bocca, potrei definirlo spuma cotta al cioccolato.
Questa meraviglia non è farina del mio sacco, ma dell'adorabile Felder, le sue ricette sono una sicurezza, provate e poi mi direte.

Chocolate soufflé
Preparation time : 20 minutes
Baking Time : 15 minutes
Serves 4 people


Ingredienti :
3 albumi
35g zucchero
1 tuorlo
75g di cioccolato fondente (io ho usato quello all'85%)
25g burro

Preparazione:
Preriscaldare il forno a 200°C.
Sciogliere il burro con il cioccolato a bagno maria o nel micro.
Montare le chiare a neve incorporando pian piano lo zucchero, devono diventare bianche lucidissime e ferme ferme, aggiungere con delicatezza il tuorlo sbattuto, e il cioccolato fuso con il burro intiepidito;
Mescolare con una spatola delicatamente, quindi versare il composto nei contentori individuali precedentemente imburrati,
infornare per 12-15 min, finché il sofflé si sarà alzato e leggermente colorito,
inutile dirlo..va servito immediatamente!

domenica 28 ottobre 2007

Tortini di carote e ....basilico, cioccolato, mandorle, zenzero..



Finalmente un dolce buono, goloso, sano, ricco di vitamine, ma soprattuto saziante e poco calorico...e semplicissimo da fare;
a giudicare da quanto poco son durati, credo che incontri il gusto di molti, dato che in due giorni ho sformato 18 tortini o forse è meglio chiamarli piccoli pannettoncini, e in due giorni erano già tutti finiti, regalati in po' qua e un po' là.

Oltre ai pregi sopraelencati, questa ricetta è veramente carina perché si può personalizzare come si crede, e riesce sempre benissimo:
potete dolcificare come preferite il composto, con lo zucchero normale o con il dolcificante che preferite, io ho usato il fruttosio,
potete sostituire il burro con l'olio come ho fatto io,
e.. potete aggiungere gli ingredienti che preferite per arricchire le tortine, mandorle, basilico, gocce di cioccolato, nocciole, noci, zenzero, uvetta, ..e penso anche i pistacchi, che vanno tanto di moda in questo periodo -io li odio, ma se a qualcuno piacciono...- e credo che si posa anche dividere a metà l'impasto, e fare una torta bi gusto, carote-matcha, da provare.


Io sto giro ne ho fatti tanti, tutti di gusti diversi, con lo zenzero, con il cioccolato, con le mandorle e con il basilico,
l'uvetta no, non l'ho mai provata perché mi piace in pochissimi dolci, la preferisco in quelli un po' rustici come il pane alla zucca.

La ricetta risale a qualche anno fa, l'avevo trovata nel news group di cucina, postata da Ganmaria, poi ho apportato le mie modifiche.

Ingredienti:
(per una torta da 24cm oppure 1 plum cake o 8 muffin)
350gr di carote pulite, giovani e tenerelle
3 uova
125gr di fruttosio (ricetta originale: 200gr zucchero o il dolcificante che ti pare)
1 cucchiaio di miele
125 gr di olio (ricetta originale: 150gr di burro)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1/2 bustina o 8 gr di cremor tartaro (ricetta originale: 1 bustina lievito vanigliato)
3 etti farina, ma qui dipende dall'umidità delle carote, io onestamente mi regolo ad occhio

-la ricetta poi prevede 1/2 cucchiaino di cannella, non l'ho mai messo, perché a mio avviso non c'entra molto con le carote-

quindi o la fate così, liscia, oppure ci aggiungete l'ingrediente che vi ispira di più:
zenzero, una grattuggiatina
cioccolato a pezzettini, una manciata
mandorle, intere, a pezzetti, in farina, una manciata
nocciole,
basilico,
noci,
matcha,
....

Procedimento:

Grattugiare le carote e poi frullarle con il resto degli ingredienti
aggiungete poi l'ingrediente che più vi pare senza frullare.

Versare in teglia o negli stampini individuali, imburrati ed infarinati e cuocere per circa 50 minuti - per gli stampini da muffin circa 40 min- in forno preriscaldato a 180°.


E qui ringrazio anche le signore qui sotto, che scorrazzano nel portico a casa dei miei genitori, e che ogni giorno mi forniscono di uova fresche fondamentali per la realizzazione di questa ed altre ricette:


martedì 16 ottobre 2007

Pane alla Zucca per il world bread day



Oggi è il world bread day, e per una appassionata del pane fatto in casa come me, come non rispondere all'invito?
Quindi per oggi preparo questo pane, semplicissimo, un po' rustico, non dolcissimo, adatto sia per la colazione che per il pomeriggio o aperitivo accompagnato con un buon bicchiere di merlot (come usano a casa mia, eh, friulani siamo!)


Seguo sempre la ricetta che mia madre esegue ogni anno in questo periodo, da quando ho ricordi, quando le zucche dell'orto son pronte e si accende finalmente la stufa a legna - perché questo pane viene cotto nel forno a legna - mi ricordo quando lo preparava al mattino presto e poi me lo portavo a scuola, fantastico!! svegliarsi alla mattina con il profumo del pane alla zucca, poi arrivare in cucina, trovare la stufa accesa, il fuoco, il caldo, insomma, questo pane mi aiutava ad andare a scuola un po' più volentieri.

Le dosi della ricetta sono indicative, perché molto dipende dalla polpa della zucca, se è abbastanza asciutta non servirà tanta farina, o viceversa.
Quindi scegliete zucche a polpa asciutta, non serve spellarle a crudo (un incubo!), ma basta tagliare a fette, infornarle a 180° per 40 min circa, quindi si toglie la polpa dalla buccia con estrema facilità.

Ingredienti:
1 kg di zucca
una tazza di uvetta
(semini di finocchetto se vi piace)
700 gr circa di farina
50gr di lievito di birra
100 gr di burro
200 gr di zucchero
sale

Procedimento
cuocere le fette di zucca in forno, 40-45min a 180° (prova forchetta).
Preparare il lievito, sciogliendolo in poca acqua tiepida, quindi incorporare 70 gr di farina e far lievitare il panetto finché arriverà al doppio del volume e sarà pieno di bolle.
Quando la zucca si sarà intiepidita, togliere la buccia, raccogliere la polpa in una terrina e lavorarla bene con la forchetta, quindi incorporare lo zucchero, e poi il burro fuso, le uvette precedentemente ammollate in acqua tiepida e grappa (strizzarle prima), quindi aggiungere farina finché l'impasto risulterà morbido ma non più appiccicoso, impastare bene, formare le pagnotte (io ne ho fatte 4 grandine, e 7-8 paninetti più piccoli)
Far lievitare i panini per un'oretta, al caldo e coperti con un telo.
Infornare -ehh- se avete la fortuna di avere la stufa a legna, il fuoco non dev'essere troppo forte, se inceve avete il forno normale, preriscaldatelo a 180°.
Infornare, sulla placca, distanziando bene i panini perché lieviteranno parecchio in cottura.
Tempo circa 1 ora, finché la crosta non sarà ben brunita.

sabato 6 ottobre 2007

Tarte Tatin alle mele cotogne




A dir il vero, credo che queste siano pere cotogne, comunque, che siano pere o mele, la mia Tarte Tatin o torta rovesciata è così, praticamente ho stravolto la ricetta originale delle sorelle Tatin, sostituendo la pasta Brisée con la pasta sfoglia, e mettendo al posto delle mele renette le cotogne.
La pasta briseè a mio parare da un risultato un po' duro, mentre la sfoglia ben si accompagna al sapore delicato delle mele cotogne caramellate nel burro e zucchero.

Una volta c'era anche il sito delle sorelle Tatin, con tanto di ricetta originale, almeno fino a 3 anni fa;
ora non c'è più, ma furba io, al tempo salvai la ricetta;
a parte le modifiche al tipo di mele e al tipo di pasta, c'è un punto sul quale non si transige, la buona qualità del burro;
infatti se siete a dieta, o avete problemi di colesterolo, o chissà per quali motivi non vi piace il sapore del burro, passate avanti perché questo dolce non fa per voi: il profumo ed il sapore del burro fa da padrone in questa Tarte.
Indispensabile per la cottura del dolce è una teglia che possa andare in forno e sui fornelli, perché prima di infornare è necessario far caramellare le mele con burro e zucchero sul fornello;
quindi verrà stesa la pasta sfoglia sopra le mele, ed infine infornato il tutto finché la sfoglia non si sarà dorata, in sostanza le mele cuociono a contatto con il fondo della teglia e la pasta sta sopra, da qui il nome di torta rovesciata.

Come vedete dalle foto, le mie mele cotogne non son ben tagliate a spicchioni, come prevederebbe la ricetta, perché purtroppo/per fortuna queste mele provengono dall'albero dei miei, che qui si vede ben spogliato dopo il mio passaggio :-)

e tutte, ma dico proprio tutte, avevano l'ospite, l'antipatico verme, quindi per riuscire a ricavarne qualcosa, ho dovuto lavorare di cesello..d'altronde, queste mele non son state trattate con pesticidi & c...eh, il biologico costa fatica!
Fatica già dall'inizio, perché ho deciso di andarmele a prendere in bicicletta, visto che era una bellissima giornata,

così mi son fatta un po' di kilometri con la mia fedele Olympia, il mio mezzo di trasporto preferito,
qui la si vede con il cestino stracolmo.


Ingredienti:
3/4 mele o pere cotogne (ricetta originale 1 kg di renette)
1 rotolo di pasta sfoglia (se siete bravi, meglio se la fate in casa, a me non viene molto bene purtroppo)
150 gr di burro (buon burro!)
125 gr di zucchero

Preprarazione:
Prendere una teglia che possa andar sui fornelli e nel forno, io ne ho usata una da 24 cm,
disporre sul fondo il burro a tocchetti e lo zucchero,
pelare le mele con il pelapatate, tagliarle a quarti e
sistemare con la parte tonda a contatto della teglia e riempire gli spazi vuoti con degli altri pezzetti di mela.
Fate cuocere a fuoco non troppo basso per dieci/quindici minuti controllando
la caramellizzazione, spegnere il fuoco e ricoprirle con una sfoglia di pasta sfoglia leggermente più grande della teglia , foderare bene il tutto e far cuocere in forno preriscaldato a 200° finché la pasta non si sarà ben dorata (25°min circa);
sfornare il dolce, aspettare qualche minuto e rovesciare velocemente sul piatto di portata.
Il dolce va servito caldo o tiepido ed io preferisco farlo al momento, perché il giorno dopo la pasta si sarà inumidita e anche se scaldato, non è proprio la stessa cosa.
Vino da abbinare? Sauternes, senza dubbio.

venerdì 21 settembre 2007

Gnocchi di Ricotta, veloci veloci!


se avete già fatto i gnocchi alla zucca, fare questi gnocchi è un gioco da ragazzi.
Tempo d'esecuzione: 20 min!
Io gli ho fatti ieri in pausa pranzo, a dir il vero dovevo lavorare,
ma non riuscivo a raccogliere i pensieri e a sbrogliare il casino che avevo in testa,
quindi devo ammettere che lavorare con le mani l'impasto morbido, fare tanti bastoncini rollando la pasta sul tavolo, tagliare l'impasto a tocchetti, ed infine gustarmi un buon piatto di gnocchi morbidi, sodi, semplici semplici mi ha dato quel tocco di soddisfazione giusto per riprendere il lavoro e risolvere i garbugli.

Sembra uno SPOT per i gnocchi, vero? :-D
In realtà non è così strano questo effetto, un'amica di carissimi amici, americana, aveva ricevuto dal suo psicologo istruzioni ben precise su come fronteggiare lo stress: lavare i piatti; (se non avessi la lavastoviglie e se conoscessi questa ragazza, l'inviterei volentieri a trascorrere una vacanzetta a casa mia, sai che divertimento farla arrabbiare tutti i giorni ed in cambio avere la cucina sempre in perfetto ordine??!!)

A parte le cacchiate che scrivo, qualunque sia il vostro modo per ritrovare l'equilibrio (sempre che lo si voglia :-)
fatevi 'sti gnocchi, mi hanno così entusiasmato che li rifarò domenica, magari con un sugo leggero al pesce.


premessa: ovviamente ho adattato la ricetta, un po' per distrazione (ho sbagliato, invece di 2 tuorli ho messo 2 uova intere, 8-))
un po' per il mio solito "sentimento" o "intuito" o che ne so, che mi fa cambiare gli ingredienti.

la ricetta originale la trovate qui, da Titti

ingredienti: (per 4 persone che mangiano!)
400gr di ricotta asciutta (io ho usato una ricotta di mucca prodotta a Travesio, un bel paesino nelle "mie" montagne friulane)
230-240 di farina
2 uova intere (ma le mie erano piccole)
una manciata di grana grattugiato
grattatina di noce moscata
sale
pepe



Procedimento: Impastare con le mani gli ingredienti, finché si otterrà un panetto morbido, quindi fare dei bastoncini da 1,5 cm di diametro rollando sul tavolo infarinato e tagliare creando dei cilindretti,
e disporli in vassoi infarinati o su canovacci infarinati.
Quando l'acqua bolle, cuocerli finché non saliranno in superficie,
condire con burro fuso con la salvia e semini di papavero, se vi piace una grattugiata di ricotta affumicata.



Ma guardate questo gatto, che stressato che è, non vi pare?
quante preoccupazioni...povero piccolo, e le farfalle da inseguire, e fare a botte con l'altro gatto, e infastidire il cane, e la pappa che non è mai abbastanza, eh che vita dura!

lunedì 3 settembre 2007

Polpo con crema al prezzemolo e patate


Una ricetta semplice semplice, fresca, perfetta negli ultimi giorni di caldo per un pranzo all'aperto.
L'unica attenzione è ottenere un polpo morbido, e per questo uso un trucco;
L'ormai stra-conosciuta tecnica di lasciarlo raffreddare nella sua acqua, per me non si è sempre rivelata vicencente,
tante volte mi capitavano polpi duri e/o gommosi anche dopo una notte nella loro acqua di cottura,
invece immergendo velocemnte il polpo nell'acqua bollette per 3 volte, (dentro-fuori) non ho mai avuto brutte sorprese.

Ingredienti (sono tutti ad occhio):
1 polpo grande o 2 piccoli
4-5 patate novelle
un mazzetto di prezzemolo
sale, olio d'oliva, pepe, limone quanto basta.

Procedimento:
Preparare l'acqua bollete per il polpo.
Nel fratttempo, lessare le patate un po' al dente.
Quando l'acqua bolle, immergere velocemnte il polpo per 3 volte,
poi lasciarlo cuocere nella pentola con il coperchio finché non sarà tenero (40-50 min circa).
Quando le patate si saranno lessate, lasciatene una fuori e le altre fatele raffredare in frigorifero.
Quando il polpo si sarà raffreddato, togliere la pelle e tagliarlo a fettine, poi condirlo in una terrina con un po' di succo di limone, olio, pepe, sale.
Grattuggiare le patate fredde di frigo con la grattugia dai buchi larghi, e disporle nei piatti.
Lavate e asciugate il prezzemolo e frullatelo con la patata rimasta, qualche cucchiaio di olio e un pizzico di sale.
Disporre il polpo condito sulle patate grattuggiate, e versare a parte la crema di prezzemolo e patata.
Noi l'abbiamo accompagnato con un vino bianco profumato e sapore asciutto, il Soave DOC delle valli veronesi;
non so se è il vino più consigliato per il polpo, ma a noi c'è piaciuto un sacco.

venerdì 17 agosto 2007

Crème brûlée alla lavanda - Provenza II° parte


Dopo una vacanza come si deve in Provenza, la ricetta con la lavanda ci sta tutta.
Visto che ci siamo, condisco il tutto con qualche foto e qualche indirizzo di Aix En Provance...dovesse mai essere utile.

Ingredienti:
8 tuorli
100 gr di zucchero
500 ml di panna fresca
un pizzico di vaniglia (rapunzel, di sicuro :-) ) o i semini estratti dalla stecca
zucchero per caramellizzare alla lavanda:
basta lasciare per qualche settimana il barattolino dello zucchero chiuso con qualche fiore secco di lavanda, poi togliere i fiori e lo zucchero profumato è pronto!




Procedimento:
Preriscaldare il forno a 150°;
Sbattere i tuorli -meglio se sono a temperatura ambiente- con lo zucchero finché diverranno bianchi e spumosi,
aggiungere la panna e la vaniglia, mescolando senza inglobare aria nel composto (non sbattere!) eventualmente schiumare le eventuali bollicine che si formeranno in superficie;
questa operazione è molto importante, altrimenti durante la cottura in forno la parte con le bollicine verrà in superficie e si separerà dalla crema, acquisendo un sapore decisamente frittatoso.
Trasferire la crema ben liscia nelle coppettine individuali, io ne ho utilizzate 8, precedentemente immerse in una teglia con acqua - 2 dita - per la cottura a bagno maria;
Infornare per 1 oretta circa, finché ai lati la crema si sarà solidificata, ma al centro dovrà restare morbida;
Togliere dal forno e far raffreddare nella teglia con l'acqua, quindi riporre in frigorifero per almeno 2 ore.
Al momento di portare in tavola, spolverizzare con lo zucchero alla lavanda la superficie, 1 o 2 cucchiai, e bruciare velocemente con il cannello o se ce l'avete usare il ferro apposito (io ho comprato il cannello e mi trovo bene, lo uso anche per la catalana).
Servire subito.

giovedì 9 agosto 2007

Pollo al Rabarbaro - Provenza I° parte


Ehm...mi sento un po' in colpa nei confronti di chi è passato di qua negli ultimi 2 mesi, e ha trovato sempre i soliti biscotti; un amico mi ha chiesto se sto mangiando solo canestrelli da un mese e 1/2 a sta parte!
Come iniziare, ecco, giugno è stato un "boito" come dicono a Venezia, un po' di vacanze al mare, ospiti Monachesi, ancora un po' di mare, inizio a correre al parco, tanto sonno, sfamo due piccolini di merlo trovati in giardino (ora sono grandi, bellissimi, svolazzano sugli alberi con il loro papà, peccato non averne una foto :-( )
Luglio vacanze in Provenza (ma guarda), niente campi di lavanda, ma tanto bordeax, creme brulé, tartare e musica.
Rientro con nostalgia canaglia, Aix en Provance, Arlé, Avignone mi sono entrate nella testa (e nello stomaco :-D ) e non riesco a pensare ad altro;
cerco di consolarmi con lo shopping fatto, ancora bordeaux, chateau, "Coulissons" i dolcetti di Aix, formaggi puzzoni mangiati con miele di rosmarino e ella lavanda, un po' di champagne, qualche macaron, abbondante creme brulé alla lavanda ed ancora champagne;
Devo dire pancia piena mi sento un po' meglio.
Allora penso al rabarbaro, ne ho comprati 2 kg, ecchecavolo qui non si trova, e ad Aix per compralo mi son svegliata alle 7, sono andata in pellegrinaggio al mercato implorando Rhubarbe.. ; insomma, per mesi avevo fatto la lista della spesa da fare in vacanza, il rabarbaro era in cima, non potevo tornarmene a casa senza.

L'idea inizale era di preparare il coniglio al rabarbaro, solo che mi mancava il coniglio, quindi, ho optato per il pollo, giovane e ruspante.

ecco la ricetta:

Ingredienti
1 pollo
1/2 kg di rabarbaro (la qualità con il gambo rosso è migliore)
vino bianco secco 1 bicchiere circa
1 cucchiaino di zucchero
1-2 spicchi di aglio
sale, olio extra vergine q.b.



Procedimento
Nella padella versate qualche cucchiaio d'olio e gli spicchi d'aglio, far colorare leggermente l'aglio e poi toglierlo, quindi far rosolare i pezzi di pollo finché saranno dorati da tutti i lati,
sfumare con il vino; aggiungere il rabarbaro a pezzi (predentemenre lavato e mondato, va sfilettato tipo il sedano), il sale, lo zucchero e se volete un po' di pepe.
Cuocere senza coperchio a fuoco medio-basso finché la carne sarà ben colorata e tenera (circa 1 oretta), e l'acqua del rabarbaro si sarà asciugata.
Ah, noi l'abbiamo mangiato anche freddo, buonissimo -